“Ora governiamo noi, il piano scuola è nostro, lo scriviamo a modo nostro e con la nostra penna”: questo in sintesi ciò che pensa della scuola brugherese la rattoppata “maggioranza” Lega/Pdl/Udc. Lo ha detto il 15 settembre in Consiglio Comunale un consigliere Pdl per sostenere, evidentemente, la modalità di stesura del Piano Scuola da parte dell’Assessora Pietropaolo. Una modalità inedita per la nostra città che ha visto così cancellata con un colpo di spugna e con l’arroganza tipica della destra la ventennale tradizione che ha sempre concepito il Piano Scuola come strumento di programmazione scolastica condiviso: da amministratori, gruppi di minoranza, istituzioni scolastiche, associazioni, commissioni, insegnanti e genitori. E sarebbe stato ancor più necessario ora che la scuola pubblica versa in condizioni disastrose a causa dei tagli attuati dal governo.
Invece cosa fa l’assessore? Stila il “suo” Piano Scuola fregandosene dei suggerimenti e delle proposte delle varie commissioni, non ne consegna neppure una bozza ai membri della Commissione Scuola, non raccoglie l’invito a rinviarne l’approvazione in Consiglio Comunale per effettuare una revisione più condivisa e aderente alle reali necessità degli istituti brugheresi. Non ci vuole infatti un genio per capire che per la scuola questo non è un periodo di vacche grasse e che non c’è proprio una impellente necessità di spendere qualche migliaio di euro per una miriade di progettini che vanno dalla filosofia alle medie (!?) ai festival di letteratura, alla prevenzione contro l’HIV…
Ma tant’è. L’Assessore, anziché ascoltare i consigli di chi di scuola se ne intende e che alla scuola ci crede davvero, ha preferito svolgere il “suo compitino” e poi andare in ferie per due mesi mentre a Brugherio, come in tutta Italia, venivano comunicati i tagli al numero di insegnanti lasciando scuole e famiglie nella più totale incertezza.
Agli insegnanti, ai genitori, ai presidi, ai bambini, vanno tutti i nostri migliori auguri di buon anno scolastico, nella certezza che la nostra scuola sia un sistema forte, che saprà come sempre reagire alle difficoltà, ma che abbia anche il diritto di essere considerata come merita: un bene prezioso per tutti e di tutti.
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