sabato 4 dicembre 2010

VIA... ALMIRANTE DA BRUGHERIO

Firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, Giorgio Almirante collaborò alla rivista La difesa della razza, dove si occupò di far penetrare in Italia le tesi razziste, che già avevano portato all'approvazione delle leggi razziali.


Alla creazione della Repubblica Sociale Italiana passò a Salò, impegnandosi nella lotta ai partigiani in particolare in Val d'Ossola e nel grossetano. Qui il 10 aprile 1944 apparve un manifesto firmato da Almirante in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani che non avessero deposto le armi e non si fossero prontamente arresi. Nella sola frazione di Niccioleta, a Massa Marittima, tra il 13 ed il 14 giugno 1944 vennero passati per le armi 83 minatori.

A costui nella seduta del Consiglio Comunale del 17 dicembre, il coordinatore cittadino del PdL Andrea Carafassi intende proporre di dedicare una via della nostra città.

Sinistra Ecologia Libertà di Brugherio rigetta con forza il tentativo delle destre di riscrivere la Storia intitolando una via della città a un personaggio che nel dopoguerra ha incarnato la continuità con il fascismo, tanto da essere condannato nel 1947 “non solo per l'acceso fanatismo fascista dimostrato sotto il passato regime, ma ancor più per la recente esaltazione dell'infausto ventennio fascista e la propaganda di principi sovvertitori delle istituzioni democratiche” e nel 1971, oltre alle numerose accuse di contiguità col terrorismo nero, per i reati di “pubblica istigazione ad attentato contro la Costituzione ed insurrezione armata contro i poteri dello Stato”.

2 commenti:

  1. Ma lo sanno i giovani cosa ha fatto e dov'era il camerata Giorgio Almirante

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