venerdì 17 settembre 2010

LA SCUOLA SOTTO ASSEDIO di Nichi Vendola

La scuola pubblica in Italia è sotto assedio. Una delle nostre istituzioni fondamentali, luogo di formazione e di confronto per le generazioni diventa il teatro di una oscena forma di appropriazione messa in atto dalla cattiva politica nei confronti dello spazio pubblico. L’iniziativa del sindaco di Adro, in provincia di Brescia, è il sintomo di una degenerazione della cultura democratica di questo paese.
La scuola italiana è stato uno dei principali veicoli di costruzione dell’unità del paese, pensare di ridurla ad una poltiglia di piccole patrie è il risultato di un’idea di società che la Lega e il Governo Berlusconi portano avanti da anni.
Insomma, la vicenda di Adro è molto più pericolosa e preoccupante di quanto possa sembrare. Non è solo il gesto di un sindaco che non conosce le regole fondamentali della legge italiana e delle nostre istituzioni. E non è un caso che fenomeni come questo si producano in questo momento.

Se si continua a tagliare, se l’investimento sulla formazione è tra i più bassi in Europa e nel mondo, se diventa normale licenziare in un sol colpo 200000 insegnanti che hanno in questi anni retto la scuola italiana, allora se tutto questo diventa normale allora è possibile che il sindaco di un piccolo paese della provincia bresciana possa immaginare la scuola come cosa sua, sua e del suo partito.
Serve un sussulto. Innanzitutto da parte delle istituzioni. Ma serve soprattutto un sussulto capace di ricostruire un’idea di società alternativa al modello barbaro che ci indica la vicenda di Adro.

Nessun commento:

Posta un commento