Fine dei giochi, il "Collegato Lavoro" è diventato legge dello Stato, legge n.183/2010 del quattro novembre per la precisione. Le norme aberranti contenute nel testo sono state quindi promulgate e fra quindici giorni saranno legittimamente praticabili in tutto il territorio nazionale. Plauso della Confindustria, ovviamente, che si sente ora più libera nei rapporti di lavoro fra azienda e lavoratore, ma plauso anche da parte di alcuni sindacati che ammiccano al potere. Cisl, Uil e Ugl per intenderci.
E' da tempo che l'economia oltre che ostacolare la vita, ostacola persino la sopravvivenza delle persone. I lavoratori diventeranno presto vittime di un sistema economico che ha piano piano smembrato l'intero sistema di produzione, impoverendolo di tutti i suoi, anche più elementari, regolamenti.
Il tutto silenziosamente, un attacco al lavoro strisciante, coperto dai "bunga bunga", dai Fede, dai Lele Mora, dalle Ruby e da tutto lo spettacolo propinato dai media, dove il vero, come scrisse Guy Debord, è un momento del falso.
Il piano di discussione sta velocemente cambiando, fino a poco tempo fa i precari erano le prede più facili ed indifese da colpire, ora anche chi ha un posto di lavoro "fisso" è attaccabile in qualsiasi momento della propria vita lavorativa.
Anzichè avere una estensione dei diritti, con il "Collegato" si ha, da un lato un inasprimento dei "non-diritti" dei precari e dall'altro l'introduzione di norme che vanno a destabilizzare i diritti di chi prima li aveva.
I rapporti non sono più alla pari, non lo sono mai stati del resto, ma non fino a questi livelli, dove il lavoratore viene messo nelle condizioni di non progettare nulla che non abbia una brevissima scadenza, dove delle discordanze fra azienda e dipendente non potranno più essere risolte tramite un giudice bensì tramite un "arbitro" che valuterà l'equità, in base a non ben precisati parametri.
Ed ancora una modifica dei termini per l'impugnazione dei licenziamenti dei lavoratori interinali e a progetto, e poi ancora la permissibilità di contratti individuali, esonerati dalla regolamentazione del contratto nazionale.
Il "Collegato Lavoro" dunque ha una visione strategica, di lunga gittata, che apre un varco per i prossimi attacchi. Gli obiettivi sono il contratto nazionale, che per certi aspetti limita la libertà che le aziende vorrebbero e lo "Statuto dei Lavoratori", ovvero quella serie di norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro.
Due obiettivi importanti, due obiettivi che custodiscono la storia del lavoro in Italia, con le sue estenuanti lotte per dare dignità al lavoratore attraverso una giusta ed equa regolazione delle parti.
L'autunno è proprio arrivato.
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