La decisione attraverso cui è stato deciso di portare il finanziamento alle scuole paritarie dagli ormai 'canonici' 130 a 245 milioni di euro, acuisce il divario di trattamento degli istituti scolastici statali (nei cui confronti è stato adottato un piano di ridimensionamento triennale delle spese che sfiora gli 8 miliardi di euro ed un taglio tra docenti ed Ata di 140mila posti) rispetto a quelli privati.
L'emendamento del governo porterà nelle casse degli atenei anche 800 milioni che recuperano solo in parte i tagli effettuati con le ultime manovre finanziarie e non rappresentano in nessun modo un investimento sull'istruzione superiore, ma solo una parziale restituzione di tagli imposti in precedenza.
Si compie - come dice la CGIL scuola- il solito gioco delle tre carte.
- Si incrementano di 800 milioni i fondi per l'università, la cui ripartizione, tra concorsi fondo ordinario e diritto allo studio, non è chiara, ma si confermano i tagli di 1,4 miliardi previsti dal decreto fiscale del 2008.
- Agli istituti di ricerca pubblici resta la diminuzione di 95 milioni del fondo per il 2011.
- Sono confermati i tagli per la scuola statale, anche per il prossimo anno e nel contempo sono aumentati di 245 milioni i fondi per le scuole paritarie.
Ecco spiegato il perchè del cambiamento di denominazione del Ministero della Pubblica Istruzione in Ministero dell'Istruzione.
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