martedì 19 luglio 2011

PER RICORDARE DEGNAMENTE

A distanza di tanti anni, troppe domande attendono ancora una risposta chiara e plausibile sulla strage di via D’Amelio a Palermo. Il tritolo di Cosa Nostra squarciò il cuore delle democrazia italiana e rivelò la capacità delle organizzazioni mafiose di ipotecare pesantemente la vita pubblica e sociale del nostro Paese.


A distanza di tanti anni, il livello di compromissione delle classi dirigenti nella trame corruttive e mafiose, rappresenta anche lo scandalo infinito di un’Italia dei potenti che ha lavorato alacremente perché la società civile perdesse gli anticorpi e perché ci si potesse assuefare a cio’ che è inaccettabile.

E allora per ricordare degnamente i caduti, bisogna parlare dei vivi. Bisogna parlare dello scandalo attuale del governo Berlusconi. Dei troppi ministri travolti dagli scandali. E di quel personale politico e di governo che è colpito da indagini di mafia.

Senza questa opera di verità e di conseguente bonifica morale, la commemorazione degli eroi dell’antimafia, sono solo processioni di parole inutili e di retorica melensa.

Nichi Vendola

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