
Il “parlamentino”
di Sel, eletto al congresso nazionale di Firenze, ha discusso della
situazione politica dopo il voto delle elezioni amministrative, delle
conseguenze economiche e sociali della crisi, del governo del Paese e della
nuova stagione che si apre per il centrosinistra e per il
cambiamento.
Pubblichiamo qui il documentoconclusivo dei lavori.
Un documento che indica e conferma una prospettiva (di
governo), senza nessuna concessione al minoritarismo e al governismo,
aggiornandola alla fase del governo Monti e ai risultati delle amministrative;
la àncora a contenuti programmatici; definisce due campagne di massa che
possono sostenere la prospettiva e il programma; apre alla società fuori da
ogni soggettivismo autoreferenziale; traguarda quel momento di sintesi che
devono essere gli stati generali del futuro.
Un documento attraverso il quale Sinistra Ecologia
Libertà si impegna a promuovere da subito due grandi campagne di massa:
raccogliere un milione di firme per sostenere la proposta di legge di legge di
iniziativa popolare per istituire il reddito minimo garantito e una
campagna per un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio.
Per quanto riguarda la campagna sul reddito minimo garantito – prosegue il documento conclusivo– si tratta di partire subito con la nostra proposta in Italia e poi sostenere anche quella che partirà da settembre in tutta Europa (con l’Iniziativa dei Cittadini Europei, prevista dal trattato di Lisbona, che consente di raccogliere un milione di firme in tutta l’Unione per inviare una proposta di iniziativa popolare alla Commissione), ma anche di qualificarne i contenuti. Questa proposta supera la contrapposizione tra lavoro e reddito e riconosce ad entrambi il compito di sconfiggere l’esclusione sociale. Civiltà del lavoro e reddito minimo garantito sono le facce della moderna cittadinanza europea. Per noi, infatti, l’occasione della campagna sul reddito minimo garantito è anche e soprattutto l’occasione di ripensare il sistema del welfare, estendendolo e rendendolo più universale, capace anche di incidere sulla relazione tra i generi mettendo in discussione il paradigma patriarcale.
Per quanto riguarda la campagna sul reddito minimo garantito – prosegue il documento conclusivo– si tratta di partire subito con la nostra proposta in Italia e poi sostenere anche quella che partirà da settembre in tutta Europa (con l’Iniziativa dei Cittadini Europei, prevista dal trattato di Lisbona, che consente di raccogliere un milione di firme in tutta l’Unione per inviare una proposta di iniziativa popolare alla Commissione), ma anche di qualificarne i contenuti. Questa proposta supera la contrapposizione tra lavoro e reddito e riconosce ad entrambi il compito di sconfiggere l’esclusione sociale. Civiltà del lavoro e reddito minimo garantito sono le facce della moderna cittadinanza europea. Per noi, infatti, l’occasione della campagna sul reddito minimo garantito è anche e soprattutto l’occasione di ripensare il sistema del welfare, estendendolo e rendendolo più universale, capace anche di incidere sulla relazione tra i generi mettendo in discussione il paradigma patriarcale.
Quanto alla campagna per la messa in sicurezza del territorio, essa si inscrive nell’ambito di una critica serrata al dogma della crescita come via d’uscita dalla crisi: gli investimenti devono essere tutti legati ad un processo di conversione ecologica, senza il quale la stessa crescita diventerebbe solo distruzione di futuro.
Mettere in sicurezza il territorio significa mettere in relazione l’intervento pubblico con la sua qualità ecologica, far crescere l’occupazione ma anche proteggere il bene comune non rinnovabile che e’ la nostra Terra.
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