martedì 16 marzo 2010

OCCUPAZIONE; PRECARIETA’; DIGNITA’

OCCUPAZIONE
Le nostre proposte:
Destinare risorse congrue per:
Un piano di piena occupazione( investire su energie alternative-basso consumo di energia-prevenzione ambientale-manutensione del territorio-ricerca-sistemi di istruzione e formazione-servizi sociali)
Estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoro e indipendentemente dal numero di occupati nell’azienda
Usare la cassa integrazione per riconvertire le produzioni e difendere gli insediamenti produttivi
STOP AI LICENZIAMENTI
NO ALLE DELOCALIZZAZIONI DELLE IMPRESE
NO ALLO SMANTELLAMENTO DEI SITI PRODUTTIVI
RICONVERTIRE LE PRODUZIONI PER RISPARMIARE ENERGIA E CREARE BUONA OCCUPAZIONE
INCENTIVI PUBBLICI SOLO A CHI MANTIENE L’OCCUPAZIONE

Sostenere il reddito dei disoccupati attraverso l’aumento e il prolungamento dell’indennità di disoccupazione , l’offerta di servizi pubblici gratuiti, l’istituzione di forme di salario sociale.
NESSUNO RESTI SOLO A FRONTEGGIARE LA CRISI
SALARIO SOCIALE PER COMBATTERE LA POVERTA’
PRECARIETA’
Le nostre proposte:
Sostenere iniziative per ridurre la discrezionalità del datore di lavoro nella scelta della tipologia di contratto da applicare.
Contrastare la frammentazione delle imprese operata per aggirare l’applicazione dello Statuto dei lavoratori
Ridurre le esternalizzazioni
Unificare diritti e tutele derivanti dai diversi tipi di contratto in modo da avvicinare sempre più il costo dei contratti a termine a quello dei contratti a tempo indeterminato, rendendo i primi meno convenienti.
STOP ALLA PRECARIETA’ PER PROGETTARE LA VITA
IL LAVORO E’ UN DIRITTO NON UNA MERCE
DALLA CRISI SI ESCE SOLO DANDO VALORE AL LAVORO
DIGNITA’
Le nostre proposte:
Combattere il lavoro nero e il caporalato (per esempio sostenendo la concessione del permesso di soggiorno all’immigrato clandestino che denunci chi sfrutta il suo lavoro)
Combattere il lavoro minorile ( per esempio denunciando gli effetti negativi dell’abbassamento a 15 anni dell’età di accesso all’apprendistato)
Combattere la pratica delle “dimissioni in bianco” che penalizza i soggetti più deboli e in particolare le donne in gravidanza.
Allargare la democrazia nei posti di lavoro sia sul versante della rappresentanza(legge FIOM) che su quello della democrazia economica( proporre emendamenti alla legge bipartisan ferma al Senato, relatore Pietro Ichino)
Rilanciare la battaglia per l’aumento dei salari e delle pensioni perché tutti possano “assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”(art.36 della Costituzione)
I salari in Italia sono i più bassi d’Europa e l’Italia è l’unico paese europeo in cui la pressione fiscale sul lavoro è superiore alla pressione fiscale generale.
NUOVE RISORSE PER I REDDITI DA LAVORO E DA PENSIONE
Dove prendere le risorse per attuare le nostre proposte?
-Tassare le rendite e le transazioni finanziarie per ridurre la pressione fiscale sui salari e sulle pensioni.
-introdurre una tassa sui grandi patrimoni come avviene in altri paesi.
-combattere l’evasione fiscale ( in Italia viene nascosto al fisco il17-18% del PIL reale e si perdono circa 110 mld di euro di imposte l’anno)
-cambiare le priorità di spesa pubblica( no al nucleare, sì agli investimenti per le energie rinnovabili; no al ponte di Messina, sì agli investimenti per la manutenzione del territorio; no ai sostegni alle imprese senza vincoli per l’occupazione e la sostenibilità ambientale)
Su questa base i nostri candidati potrebbero sottoscrivere una carta di impegni per destinare una quota del bilancio Regionale alle politiche del lavoro.
Le Regioni possono e debbono essere parte attiva delle politiche per mantenere e creare occupazione utilizzando le risorse Europee e lo strumento degli accordi di programma; per questo motivo è importante che la questione della piena occupazione sia al centro dei programmi elettorali di SEL in tutti i territori.

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