La Puglia si è voluta bene, e adesso ho bisogno di una momentanea sparizione, in un luogo dove poter stare qualche giorno a riprendermi la mia vita. Poi, ci dobbiamo trovare, dobbiamo convocare gli “stati generali delle fabbriche”, ritrovarci qui e discutere che fare. E’ difficile pensare di scioglierle, sono luoghi di cui io per primo sentirei la nostalgia. I partiti per quanti sforzi, per quanta fatica facciano, e devo dire che non ne fanno molta, non riescono ancora a costruire una relazione virtuosa. Decideremo insieme cosa fare di questa esperienza, di metterla a valore, di trasformala in qualcosa che valga per tutta Italia. Ho le mie idee, ma voglio sentire le vostre. Le fabbriche devono espandersi in tutta Italia, il cantiere e’ ora quello di un’Italia migliore. Dobbiamo essere molto attenti a leggere tutti i segnali di crisi nel blocco di consenso e anche nel blocco politico del centrodestra. Ogni crepa, ogni smagliatura che si apre nel racconto berlusconiano, per noi deve diventare una finestra per andare a guardare dall’altra parte e noi dobbiamo intercettare quei settori dell’opinione pubblica che sono ormai largamente disincantati dalla affabulazione berlusconiana che non convince più. Questo può voler dire che bisogna avere grande rigidità di obiettivi e grande flessibilità tattica. Essere disponibile a un quadro di alleanze che sappia capitalizzare tutto ciò che oggi è lo svantaggio del centrodestra e che può diventare il vantaggio del centrosinistra. Ma questo a condizione: di saper mettere sul terreno una proposta al Paese, una proposta di salvezza del Paese, di cambiamento della politica economica e sociale dell’Italia”.
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