venerdì 29 ottobre 2010

STATISTA BUNGA BUNGA di Concita de Gregorio, direttore de L'Unità

Ce lo possiamo permettere? Chiediamoci questo. L'Italia, noi italiani viviamo in un paese così prospero, così egualitario, così giusto, così salubre e così efficiente, in un paese così ricco di tutte quelle ricchezze che fanno dignitosa la vita degli uomini da poterci permettere - in questa democrazia avanzata e matura, solida e coesa - la bizzarria di avere a capo del governo un uomo anziano ossessionato dalla sua stessa vecchiaia, avvelenato di farmaci che gli assicurano apparente vigore e devastato dalle plastiche che ne fingono l'eterna giovinezza, un ex chansonnier piduista di tortuose fortune e discutibili amicizie oggi impegnato a tempo pieno a garantirsi l'impunità dai molti processi e a comprarsi le alleanze che lo portino al Quirinale oltrechè, da una certa ora del giorno in poi, ad organizzare notti in villa e trasferte in dacia così da poter ricevere in accappatoio bianco le ospiti procacciate a nugoli dai suoi servitori intanto messi a capo di imprese commissioni parlamentari reti televisive e ministeri, riceverli con il calice in mano e fare le sei del mattino raccontando barzellette di sapore africano dei tempi di Macario, e tutti giù a ridere prima di tuffarsi in piscina o nel letto?….
Il vero problema, temo, è che avremmo bisogno di un governo, in realtà: non possiamo permetterci di sostituirlo con un comitato d'affari dedito nei ritagli di tempo a particolari evoluzioni erotiche. Ci servirebbe, e anche in fretta, qualcuno che si occupasse - meglio se a tempo pieno - del lavoro che non c'è, di quante ore di cassa integrazione saranno erogate l'anno venturo, di una riforma del fisco che non chiami sempre gli stessi a pagare, della camorra che gestisce e manovra a scopi di suo personale tornaconto il disastro dei rifiuti, della ricerca e del sapere azzerati e irrisi, di dare una casa e un'occupazione a chi ha meno di trent'anni perché possa diventare adulto e farsi carico in proprio delle responsabilità che gli spettano, di dare ospedali ai malati assistenza ai vecchi asili ai bambini, stimolo alle imprese, fiducia alle persone.

Al contrario, vedete, di tutto questo non si parla né temo si parlerà per parecchie settimane, forse mesi. Il Paese è ostaggio dei fantasmi che agitano le notti insonni del premier: i suoi parlamentari/avvocati si dividono fra la cura dei suoi problemi pubblici - in parlamento a studiare lo scudo che lo salvi dai processi - e quelli privati, tutti convocati ad Arcore a studiare la linea difensiva dall'ennesima vicenda a sfondo sessuale. Questa volta un po' più grave del solito dal momento che la storia del giorno è condita da più di un elemento da codice penale: siamo in terreno di furti, sfruttamento della prostituzione, corruzione di minore. ..
E poi la battaglia sull'informazione, certo, perché l'unica cosa che conta è che di tutto questo niente si dica. Anzi, vedrete. I giornali e i tg di famiglia non si occuperanno di indagare sul bunga bunga ma strilleranno alla trappola, al complotto. Parleranno di inchieste ad olorogeria. Diranno di un pover'uomo perseguitato per via dei suoi atti di carità. «Sono una persona di cuore, aiuto chi ha bisogno», ha detto ieri il signor B. per spiegare come mai la presidenza del Consiglio dei ministri sia intervenuta presso una Questura ad impedire l'identificazione di una minore implicata in un furto. Lo avrebbe fatto se Ruby si fosse chiamata Mohamed? ....
C'è un secondo aspetto delicatissimo in questa terrificante storia ... Oltre alla paralisi del governo e del Parlamento, all'assoluto disinteresse per la vita del paese e delle quotidiane fatiche degli italiani c'è il tema della vulnerabilità e della sicurezza dei luoghi di governo e dei protagonisti che li abitano. Un tema che già si pose ai tempi in cui Patrizia D'Addario e le sue colleghe pugliesi entravano ed uscivano da palazzo Grazioli senza filtri senza controlli e in auto blu, munite di registratori cellulari per le riprese e chissà cos'altro. ...Possono, da quelle stanze, entrare ed uscire senza controllo maggiorenni o minorenni non identificate, magari pregiudicate, sfuggite ai controlli ed evase dai centri di protezione, accusate di furto? Qual è il rischio, a parte l'evidente ricattabilità del padrone di casa, che difatti è regolarmente ricattato? Quali sono i rischi per la credibilità del Paese all'estero, per la sua autorevolezza internazionale, per il peso che può avere nelle decisioni che riguardano la vita di tutti?
Personalmente di quel che fa Silvio B. nelle sue magioni, quali posizioni preferisce, di quanto la sua camera da letto sia affollata e nel dettaglio da chi non mi interessa per nulla. Credo anche che ci sia una quota di italiani sfinita da tutto questo, che non ha proprio nessuna voglia di infilarsi nel tunnel di un nuovo caso Noemi o D'Addario. Penso però anche che questi italiani, io fra loro, costituiscano una minoranza. La verità è purtroppo che il voyeurismo del nuovo medioevo mediatico è lo spirito del tempo. In tv, nei siti internet e suo giornali quel che è successo nel garage di Sarah Scazzi suscita un interesse enormemente più alto delle vicissitudini di un precario della scuola, di un artigiano alle prese col fisco, di un laureato disoccupato o del diario di un operaio di Pomigliano. Figuriamoci la nuova kermesse erotica di palazzo Chigi denominata bunga bunga. Un tormentone. Un boom di accessi ai siti. Non si parla d'altro...E' questo l'esito del ventennio che abbiamo attraversato: immondizia televisiva, impoverimento economico, nessuna alternativa reale al reality show.
Due parole, per concludere nel merito della storia. Gli insegnamenti del giorno, ad uso collettivo, sono che: se a rubare è la nipote di Mubarack va rilasciata immediatamente, se non è nipote di nessuno resta dov'è. Se è il presidente del Consiglio a frequentare una minorenne è un uomo non è un santo, fa del bene a chi ha bisogno: se siete voi andate in galera. Se è un direttore di Tg a procurare le ragazze sta facendo un favore a un amico, cosa c'entra la prostituzione. Se nelle stanze del premier si fa bunga bunga - rituale tribale di sesso anale collettivo, lo dico per quei tre o quattro che non lo avessero appreso ieri - nessuno osserva che è l'Italia ad essere messa in ginocchio, lei sì, collettivamente: le due paroline diventano un divertente tormentone sul web, barzellette alla radio, allusioni e risate.

La storia di Ruby è quella di una giovane deviante, una ragazza disadattata: fughe, ricoveri in case famiglia, denunce per furto. Davvero una ragazza che avrebbe bisogno di aiuto. Ma non del genere che ieri il presidente del Consiglio ha confermato di averle fornito. ... Vorremmo un governo che si occupasse di immigrati e di ladruncoli anche se non portano la quarta di reggiseno. Che garantisse integrazione per chi lo merita e sanzioni per chi no. Sicurezza e insieme coesione. Opportunità ai meriti, punizione ai demeriti. Ma come vedete questo non è il linguaggio delle notti di Arcore, né dei suoi giorni. Non fa ridere: non ci sono negri con membri giganti che sodomizzano nessuno, in questa proposta. Dunque chiudiamo pure le Camere, tutte tranne la camera da letto. La sua, naturalmente: in attesa della prossima barzelletta sui negri e sugli ebrei, bunga bunga e bongo bongo.

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