sabato 15 gennaio 2011

MIRAFIORI: UN VOTO CONTRO IL RICATTO


A Mirafiori ha vinto il sì. Con il 54% dei voti. Volevano una vittoria schiacciante, almeno il 63% di Pomigliano, ma anche di più. Ed invece il 46% degli oltre 5000 dipendenti ha votato no, ed anzi alle catene di montaggio e lastratura hanno vinto i NO.

Hanno vinto i SI grazie al voto degli impiegati del seggio 5: 421 su 441 hanno votato a favore dell’accordo.

Con questo “sì” di un misero 54%, realizzato solo quando sono state scrutinate le schede votate nei reparti degli impiegati, cosa mai ci potrà fare la Fiat? Cosa ci può fare il governo? Vuole dire che il 46% , degli operai di Mirafiori è suicida? Antiitaliano? Sovversivo? non moderno? E Marchionne la giudica governabile questa fabbrica in base alle nuove regole stabilite da quel contratto? E Cisl e Uil vogliono davvero continuare a sostenere le ragioni del patto che hanno firmato?
Abbiamo la netta sensazione che la Fiom abbia vinto, che abbiano vinto gli operai. Qual è il senso della vittoria? La dignità umana. L’aver detto in tanti – la maggioranza dei reparti operai – no, non mi prenderai il tempo e la vita.

Le ragioni degli operai di Mirafiori non appartengono solo a loro, sono di tutti. Sono le ragioni della libertà e dei diritti. Uomini e donne che lavorano anche molto duramente, responsabilmente, ma liberi di votare i loro rappresentanti, di dire cosa non va, di migliorarla la produzione, partecipando, non subendo.

Nonostante il ricatto, le pressioni e la minaccia di una catastrofe, che sarebbe seguita alla vittoria del NO, questo risultato parla di un’espressione di coraggio e dignità, oltre che di sofferenza.

Meno male che la classe operaia in questo paese c’è e che c’è un sindacato che ancora la rappresenta e che sarà impossibile tenere fuori dai cancelli della fabbrica, dal momento che è nel cuore e nelle menti degli operai. Lo vedremo nello sciopero del 28. Uno sciopero dedicato ai Marchionne, ai Berlusconi, ai Sacconi, ai Fassino, ma anche a tutti coloro che non sanno...

Nessun commento:

Posta un commento