venerdì 11 febbraio 2011

PADRONI A CASA NOSTRA?

Per tutti noi il Municipio rappresenta la casa comune -lo dice la parola stessa- e siamo convinti che le amministrazioni, i sindaci e gli assessori agiscano per il bene della collettività che temporaneamente amministrano.
Questo concetto, in particolare presso i sindaci leghisti, non trova molta cittadinanza: ricordate Adro, dove il sindaco marchiò la scuola pubblica cittadina con i simboli del suo partito?

Ecco, per non essere da meno, anche il borgomastro Ronchi ha già cominciato a marchiare il Municipio di Brugherio, cioè la nostra casa comune, trasformando l’Ufficio del Sindaco in una sede della Lega.
Lo ha denunciato lo stesso coordinatore del PdL, suo alleato, che quell’ufficio lo frequenta assiduamente, e che in un’intervista a un giornale ha dichiarato “Non tutti i cittadini che hanno votato Ronchi sono contenti di vedere l’ufficio del sindaco con le foto di Borghezio e Bossi e le ampolle del Po”: figuriamoci chi non l’ha votato!

Ora così è chiaro a quale casa si riferiscono i manifesti della Lega sui quali campeggia sempre lo slogan “Padroni a casa nostra”: la loro!
Ma l’ufficio del Sindaco, così come il Sindaco stesso, sono luoghi e ruoli istituzionali che esigono decoro e misura, oltre che rispetto per le idee e le sensibilità di tutti i cittadini. Non siamo disposti a veder trasformato il Comune nella “casa” di una parte politica.

Ci auguriamo che nella vasta maggioranza in consiglio comunale ci siano persone sensibili al bene comune che convincano il sindaco a darsi una regolata. È ora che qualcuno lo faccia rientrare nel suo ruolo e nelle sue prerogative di rappresentante di tutta la cittadinanza, anche di chi non l’ha votato, e non di tribuno di una parte politica in perenne campagna elettorale.

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