mercoledì 7 marzo 2012

TANGENTI PADANE


Maroni: "Giù le mani da Boni e Lega" Formigoni al Pd: non ci dimetteremo

Il Presidente del Consiglio Regionale, Davide Boni, della Lega Nord, è indagato dalla Procura di Milano per corruzioneIl reato contestato riguarderebbe vicende del periodo precedente al 2010, quando ricopriva il ruolo di assessore all'Urbanistica. A quanto emerge, l’inchiesta riguarda una serie di irregolarità nelle concessioni per aree edificabili, aree commerciali e immobili.
I soldi, per un totale di circa un milione di euro, potrebbero essere finiti nelle casse del partito di Umberto Bossi.

Per questa ragione, considerate le accuse su presunte tangenti per centinaia di migliaia di euro, Davide Boni, che avrebbe anche utilizzato in tal senso proprio gli uffici regionali, deve dimettersi dall'Ufficio di Presidenza.
È una questione di rispetto dell'istituzione, a maggior ragione trattandosi della più alta carica dell'Assemblea legislativa e a fronte di rilievi molto pesanti.

Resta in ogni caso da rilevare un dato politico complessivo ben più che preoccupante. Il quadro è ormai indifendibile. Siamo di fronte all’ennesimo caso di malaffare che colpisce l’amministrazione regionale di centrodestra retta da Roberto Formigoni.

Pier Gianni Prosperini, ex assessore allo Sport e vicepresidente del Consiglio, arrestato per tangenti;  Massimo Ponzoni, titolare dell'Ambiente e segretario del Consiglio regionale, arrestato per bancarotta, concussione e finanziamento illecito ai partitiFranco Nicoli Cristiani, ex assessore all'Ambiente e al Commercio e vicepresidente del Consiglio, arrestato per truffa, corruzione e riciclaggio illecito di rifiuti (nei cantieri BreBeMi)Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione minorile. Tutti in quota Pdl. Filippo Penati, ex vicepresidente del Consiglio, indagato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti per presunte tangenti in cambio di concessioni edili (area Falck);

Crediamo che, dopo tutte le inchieste e gli scandali giudiziari che vedono coinvolti a vario titolo diversi consiglieri e assessori, questo Consiglio e questa Regione non abbiano più alcuna legittimità. 

Formigoni si decida finalmente a prenderne atto, restituendo immediatamente la parola ai lombardi


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