venerdì 25 aprile 2014

LA RESISTENZA OGGI SI CHIAMA NON-VIOLENZA. LA LIBERAZIONE DISARMO

La Festa della Liberazione si festeggia in tutta Italia per ricordare la lotta che ha portato alla liberazione del nostro Paese dal nazi-fascismo.
A Brugherio l’appuntamento è quello tradizionale della manifestazione per le vie cittadine: il corteo partirà alle ore 10 dal Comune, con il sindaco Marco Troiano e Lorella Brusa in rappresentanza dell’ANPI provinciale.

Nel pomeriggio la grande manifestazione di Milano: tra gli oratori del comizio conclusivo, oltre al Presidente Nazionale di ANPI Carlo Smuraglia, ci sarà anche la nostra concittadina e senatrice a vita Elena Cattaneo.

Partecipare alle diverse iniziative significa non solo commemorare le vittime del Nazi-fascismo e ricordare i protagonisti della Resistenza, ma anche difendere e coltivare il loro lascito, cioè i valori su cui si fondano la Repubblica italiana e la sua Costituzione.
Per questo SEL aderirà domani alla manifestazione per la pace e il disarmo a Verona dove all’Arena si è dato appuntamento il movimento pacifista italiano per lanciare un messaggio forte e chiaro al mondo politico nazionale in nome della nostra Costituzione. “L’Italia ripudia la guerra, ma continua ad armarsi. Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici. Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia. Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l’intero progetto Joint Strike Fighter supererà i 50 miliardi di euro… 
La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo”.

In particolare, il tema della cancellazione del programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35, sin dalle prime fasi di questa legislatura è stato al centro dell’agenda politica nostra e dell’onorevole Giulio Marcon (Sel) , il quale per primo ha presentato una mozione alla Camera e ha fondato, con altri colleghi, l’intergruppo dei parlamentari per la pace, un inedito nella storia del Parlamento italiano.
Volendo garantire la piena applicazione dell’art. 11 (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...”) e dell’art. 52 della Costituzione italiana (che definendo la difesa della Patria “sacro dovere del cittadino”, contempla in sé anche la promozione di una difesa civile), la proposta di Sinistra Ecologia Libertà prevede di:
- ridurre la spesa militare complessiva italiana (quest’anno pari a 24 miliardi di euro) e le sacche di privilegio esistenti nel comparto militare (ausiliaria, previdenza, moltiplicazione degli uffici e delle cariche);
- ridurre lo spreco di risorse pubbliche destinate all’acquisto di armi, a partire dalla cancellazione del programma di acquisto degli F-35. Se si considera che l’Italia intende acquistare 90 cacciabombardieri, che presentano problematiche strutturali e il cui costo si aggira sui 130 milioni di euro ciascuno (15 miliardi il costo complessivo, 52 miliardi se si includono i conseguenti costi di gestione e di mantenimento), la riduzione prevista di 400 milioni di euro della difesa (150 milioni per il programma F-35), prevista dal decreto sul bonus Irpef varato nei giorni scorsi dal Governo, è insufficiente e ridicola: ridurre di 150 milioni il costo degli F-35 significa rinunciare a un solo F-35 e a un pezzo d’ala;
- sostenere le politiche economiche volte alla conversione a fini civili (come previsto dalla legge n. 185 del 1990) delle industrie produttrici di armi.
- rendere effettiva la possibilità che il Servizio Civile nazionale concorra, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria. I fondi per finanziarlo possono provenire dal trasferimento di risorse dalla difesa armata a quella non armata;
- inserire, nelle attività di cooperazione internazionale, il Peacebuilding civile (interposizione, mediazione, riconciliazione), facente parte delle esperienze maturate dalla società civile organizzata nelle situazioni di conflitto. In tal senso, vanno potenziati gli Interventi Civili di Pace, come già si è iniziato a fare (grazie ad un emendamento di Sinistra Ecologia Libertà) con la legge di stabilità, che ha approvato un finanziamento di 9 milioni di euro (3 per ogni anno dal 2014 al 2016) per l’istituzione dei Corpi Civili di Pace, nei quali saranno coinvolti 500 giovani nell’ambito della legge nazionale sul Servizio Civile. Si tratta ora di approvare la legge nazionale sui Corpi Civili di Pace;
- avviare una politica di difesa europea, autonoma, pacifica e nonviolenta, con l’immediato superamento della Nato, le cui ragioni di esistenza non si giustificano e il cui Patto (soprattutto con la fine della guerra fredda) è ormai obsoleto e comunque da sempre incompatibile, per finalità e strumenti, con il nostro ordinamento. L’obiettivo da raggiungere, insieme alla costituzione degli Stati Uniti di un’Europa solidale (come già suggeritoci da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi ne “Il manifesto di Ventotene”), è l’accrescimento del ruolo delle Nazioni Unite, la sola organizzazione che può e deve dirimere le controversie internazionali e promuovere la pace tra i popoli.

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