FESTA SEL 2014
lunedì 28 luglio 2014
domenica 13 luglio 2014
È FESTA! TUTTO IL PROGRAMMA
lunedì 30 giugno 2014
E' FESTA! dal 17 al 27 LUGLIO a BRUGHERIO
Dieci
serate tra
musica, dibattiti, buona cucina e fantastici dolci al cucchiaio: dal
17 al 27 luglio torna, puntuale come sempre, la Festa di SEL a
Brugherio.
Un
momento che è sempre stato di gioia, di condivisione, di confronto
aperto e riflessione che vogliamo replicare anche quest'anno.
venerdì 25 aprile 2014
LA RESISTENZA OGGI SI CHIAMA NON-VIOLENZA. LA LIBERAZIONE DISARMO
La Festa della Liberazione si festeggia in tutta Italia per ricordare la lotta che ha portato alla liberazione del nostro Paese dal nazi-fascismo.
A Brugherio l’appuntamento è quello tradizionale della manifestazione per le vie cittadine: il corteo partirà alle ore 10 dal Comune, con il sindaco Marco Troiano e Lorella Brusa in rappresentanza dell’ANPI provinciale.
Nel pomeriggio la grande manifestazione di Milano: tra gli oratori del comizio conclusivo, oltre al Presidente Nazionale di ANPI Carlo Smuraglia, ci sarà anche la nostra concittadina e senatrice a vita Elena Cattaneo.
Partecipare alle diverse iniziative significa non solo commemorare le vittime del Nazi-fascismo e ricordare i protagonisti della Resistenza, ma anche difendere e coltivare il loro lascito, cioè i valori su cui si fondano la Repubblica italiana e la sua Costituzione.
Per questo SEL aderirà domani alla manifestazione per la pace e il disarmo a Verona dove all’Arena si è dato appuntamento il movimento pacifista italiano per lanciare un messaggio forte e chiaro al mondo politico nazionale in nome della nostra Costituzione. “L’Italia ripudia la guerra, ma continua ad armarsi. Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici. Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia. Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l’intero progetto Joint Strike Fighter supererà i 50 miliardi di euro…
La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo”.
In particolare, il tema della cancellazione del programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35, sin dalle prime fasi di questa legislatura è stato al centro dell’agenda politica nostra e dell’onorevole Giulio Marcon (Sel) , il quale per primo ha presentato una mozione alla Camera e ha fondato, con altri colleghi, l’intergruppo dei parlamentari per la pace, un inedito nella storia del Parlamento italiano.
Volendo garantire la piena applicazione dell’art. 11 (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...”) e dell’art. 52 della Costituzione italiana (che definendo la difesa della Patria “sacro dovere del cittadino”, contempla in sé anche la promozione di una difesa civile), la proposta di Sinistra Ecologia Libertà prevede di:
- ridurre la spesa militare complessiva italiana (quest’anno pari a 24 miliardi di euro) e le sacche di privilegio esistenti nel comparto militare (ausiliaria, previdenza, moltiplicazione degli uffici e delle cariche);
- ridurre lo spreco di risorse pubbliche destinate all’acquisto di armi, a partire dalla cancellazione del programma di acquisto degli F-35. Se si considera che l’Italia intende acquistare 90 cacciabombardieri, che presentano problematiche strutturali e il cui costo si aggira sui 130 milioni di euro ciascuno (15 miliardi il costo complessivo, 52 miliardi se si includono i conseguenti costi di gestione e di mantenimento), la riduzione prevista di 400 milioni di euro della difesa (150 milioni per il programma F-35), prevista dal decreto sul bonus Irpef varato nei giorni scorsi dal Governo, è insufficiente e ridicola: ridurre di 150 milioni il costo degli F-35 significa rinunciare a un solo F-35 e a un pezzo d’ala;
- sostenere le politiche economiche volte alla conversione a fini civili (come previsto dalla legge n. 185 del 1990) delle industrie produttrici di armi.
- rendere effettiva la possibilità che il Servizio Civile nazionale concorra, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria. I fondi per finanziarlo possono provenire dal trasferimento di risorse dalla difesa armata a quella non armata;
- inserire, nelle attività di cooperazione internazionale, il Peacebuilding civile (interposizione, mediazione, riconciliazione), facente parte delle esperienze maturate dalla società civile organizzata nelle situazioni di conflitto. In tal senso, vanno potenziati gli Interventi Civili di Pace, come già si è iniziato a fare (grazie ad un emendamento di Sinistra Ecologia Libertà) con la legge di stabilità, che ha approvato un finanziamento di 9 milioni di euro (3 per ogni anno dal 2014 al 2016) per l’istituzione dei Corpi Civili di Pace, nei quali saranno coinvolti 500 giovani nell’ambito della legge nazionale sul Servizio Civile. Si tratta ora di approvare la legge nazionale sui Corpi Civili di Pace;
- avviare una politica di difesa europea, autonoma, pacifica e nonviolenta, con l’immediato superamento della Nato, le cui ragioni di esistenza non si giustificano e il cui Patto (soprattutto con la fine della guerra fredda) è ormai obsoleto e comunque da sempre incompatibile, per finalità e strumenti, con il nostro ordinamento. L’obiettivo da raggiungere, insieme alla costituzione degli Stati Uniti di un’Europa solidale (come già suggeritoci da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi ne “Il manifesto di Ventotene”), è l’accrescimento del ruolo delle Nazioni Unite, la sola organizzazione che può e deve dirimere le controversie internazionali e promuovere la pace tra i popoli.
A Brugherio l’appuntamento è quello tradizionale della manifestazione per le vie cittadine: il corteo partirà alle ore 10 dal Comune, con il sindaco Marco Troiano e Lorella Brusa in rappresentanza dell’ANPI provinciale.
Nel pomeriggio la grande manifestazione di Milano: tra gli oratori del comizio conclusivo, oltre al Presidente Nazionale di ANPI Carlo Smuraglia, ci sarà anche la nostra concittadina e senatrice a vita Elena Cattaneo.
Partecipare alle diverse iniziative significa non solo commemorare le vittime del Nazi-fascismo e ricordare i protagonisti della Resistenza, ma anche difendere e coltivare il loro lascito, cioè i valori su cui si fondano la Repubblica italiana e la sua Costituzione.
Per questo SEL aderirà domani alla manifestazione per la pace e il disarmo a Verona dove all’Arena si è dato appuntamento il movimento pacifista italiano per lanciare un messaggio forte e chiaro al mondo politico nazionale in nome della nostra Costituzione. “L’Italia ripudia la guerra, ma continua ad armarsi. Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici. Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civiltà, ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti più dispendiosa della storia. Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l’intero progetto Joint Strike Fighter supererà i 50 miliardi di euro…
La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo”.
In particolare, il tema della cancellazione del programma di acquisto dei cacciabombardieri F-35, sin dalle prime fasi di questa legislatura è stato al centro dell’agenda politica nostra e dell’onorevole Giulio Marcon (Sel) , il quale per primo ha presentato una mozione alla Camera e ha fondato, con altri colleghi, l’intergruppo dei parlamentari per la pace, un inedito nella storia del Parlamento italiano.
Volendo garantire la piena applicazione dell’art. 11 (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...”) e dell’art. 52 della Costituzione italiana (che definendo la difesa della Patria “sacro dovere del cittadino”, contempla in sé anche la promozione di una difesa civile), la proposta di Sinistra Ecologia Libertà prevede di:
- ridurre la spesa militare complessiva italiana (quest’anno pari a 24 miliardi di euro) e le sacche di privilegio esistenti nel comparto militare (ausiliaria, previdenza, moltiplicazione degli uffici e delle cariche);
- ridurre lo spreco di risorse pubbliche destinate all’acquisto di armi, a partire dalla cancellazione del programma di acquisto degli F-35. Se si considera che l’Italia intende acquistare 90 cacciabombardieri, che presentano problematiche strutturali e il cui costo si aggira sui 130 milioni di euro ciascuno (15 miliardi il costo complessivo, 52 miliardi se si includono i conseguenti costi di gestione e di mantenimento), la riduzione prevista di 400 milioni di euro della difesa (150 milioni per il programma F-35), prevista dal decreto sul bonus Irpef varato nei giorni scorsi dal Governo, è insufficiente e ridicola: ridurre di 150 milioni il costo degli F-35 significa rinunciare a un solo F-35 e a un pezzo d’ala;
- sostenere le politiche economiche volte alla conversione a fini civili (come previsto dalla legge n. 185 del 1990) delle industrie produttrici di armi.
- rendere effettiva la possibilità che il Servizio Civile nazionale concorra, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria. I fondi per finanziarlo possono provenire dal trasferimento di risorse dalla difesa armata a quella non armata;
- inserire, nelle attività di cooperazione internazionale, il Peacebuilding civile (interposizione, mediazione, riconciliazione), facente parte delle esperienze maturate dalla società civile organizzata nelle situazioni di conflitto. In tal senso, vanno potenziati gli Interventi Civili di Pace, come già si è iniziato a fare (grazie ad un emendamento di Sinistra Ecologia Libertà) con la legge di stabilità, che ha approvato un finanziamento di 9 milioni di euro (3 per ogni anno dal 2014 al 2016) per l’istituzione dei Corpi Civili di Pace, nei quali saranno coinvolti 500 giovani nell’ambito della legge nazionale sul Servizio Civile. Si tratta ora di approvare la legge nazionale sui Corpi Civili di Pace;
- avviare una politica di difesa europea, autonoma, pacifica e nonviolenta, con l’immediato superamento della Nato, le cui ragioni di esistenza non si giustificano e il cui Patto (soprattutto con la fine della guerra fredda) è ormai obsoleto e comunque da sempre incompatibile, per finalità e strumenti, con il nostro ordinamento. L’obiettivo da raggiungere, insieme alla costituzione degli Stati Uniti di un’Europa solidale (come già suggeritoci da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi ne “Il manifesto di Ventotene”), è l’accrescimento del ruolo delle Nazioni Unite, la sola organizzazione che può e deve dirimere le controversie internazionali e promuovere la pace tra i popoli.
domenica 13 aprile 2014
MOZIONE SUL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI: PERCHÈ ABBIAMO VOTATO A FAVORE
Nel Consiglio Comunale di venerdì sera, dopo la presentazione del Bilancio da parte dell'amministrazione, si è discussa e votata la mozione presentata dal M5S sul registro delle unioni civili.
I consiglieri di SEL -Francesca Feraudi e Antonio Piserchia- hanno votato a favore.
Perchè?
- Perchè non si può far finta che in città non siano in continua crescita le coppie di persone conviventi che hanno scelto di non sposarsi o non possono farlo perchè omosessuali. Non si può far finta che non esistano.
- Perché pensiamo che il Comune debba promuovere e tutelare i diritti che riguardano la dignità e la libertà delle persone, contrastando ogni forma di discriminazione.
- Perché, riconoscendo situazioni che di fatto esistono e che nessuno può negare, si dà più dignità alle persone e si rafforza il concetto di vincolo affettivo.
- Perché da anni e in tutta Italia SEL è in prima fila nella battaglia per i diritti, per garantire riconoscimento, accettazione, equità, parità di accesso ai servizi a tutte e a tutti.
Siamo però convinti -e i fatti lo dimostrano- che solo attraverso un percorso di sensibilizzazione e di condivisione con i cittadini e le altre forze politiche sia possibile garantire l'approvazione in Consiglio Comunale di atti di indirizzo che vadano nella direzione delle pari opportunità e della salvaguardia dei diritti.
È successo a Monza, a Vimercate, ad Arcore, a Milano e in tante altre realtà in cui, in modo trasversale e a prescindere dall'appartenenza politica, il voto sulla tutela dei diritti di tutte le forme di convivenza ha raccolto la maggioranza dei voti.
Non è successo a Brugherio.
Non è successo anche perchè il M5S ha preferito fare tutto da sé, senza coinvolgere in un percorso di partecipazione e condivisione né i cittadini né le forze politiche.
E il risultato è stato la bocciatura della loro mozione.
Siamo però convinti che anche a Brugherio sarà possibile costruire una comunità e un Comune che non lasciano indietro nessuno, che sappiano tenere alta l’attenzione sul principio di eguaglianza e che siano capaci di riconoscere la pluralità delle scelte di convivenza e di garantire a tutti e a tutte gli stessi diritti e le stesse opportunità.
Ne siamo convinti anche perchè lo stesso Sindaco Marco Troiano venerdì sera, pur votando contro la mozione del M5S, ha però detto che “ci si può dividere sul tema dello strumento da utilizzare -registro, attestazione di famiglia anagrafica o altro- ma non ci si può dividere sul tema dei diritti, sul quale mi auguro che ci possa essere la più larga condivisione”.
SEL, sul tema dei diritti, c'è e darà il proprio contributo ideale e di conoscenza affinché in Consiglio Comunale la maggioranza porti a compimento l'impegno a “garantire alle persone i diritti civili e sociali, senza discriminazione verso coloro che affidano i propri progetti di vita a forme diverse di convivenza, siano esse tra persone di sesso diverso o dello stesso sesso”, come recita il nostro Statuto Comunale.
giovedì 6 marzo 2014
ALFREDO SOMOZA CANDIDATO CON "L'ALTRA EUROPA con TSIPRAS"
Il nostro coordinatore provinciale Alfredo Somoza è candidato nella lista L'Altra Europa con Tsipras alle elezioni Europee 2014
Questa scelta rappresenta per noi tutti motivo di grande soddisfazione e orgoglio e sarà ulteriore stimolo a condurre con impegno la campagna elettorale per le elezioni europee.
Di seguito la prima dichiarazione di Alfredo.
“Sono stato accolto come candidato nella Lista per l’Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Nord Ovest. Le modalità e l’originalità della costruzione di questa Lista hanno risvegliato l’entusiasmo di molti di noi. Un sentimento che è stato fondamentale nei grandi cambiamenti della nostra storia, dalla lotta antiapartheid in Sudafrica alla conquista della democrazia in Sud America, dal referendum sull’acqua alla “riconquista” di Milano dopo lunghi anni di buio.
Con la Lista Tsipras vogliamo pensare e costruire un’Europa diversa da quella che viviamo tutti i giorni. Un’Europa ingiusta, assente e contraddittoria figlia di un processo di costruzione che ha solo puntato sull’unificazione monetaria sacrificando la dimensione politica. Un’Europa dove i soggetti più importanti non sono i cittadini ma i funzionari, i lobbisti, i banchieri. Quando noi pensiamo agli Stati Uniti d’Europa pensiamo a una federazione su basi solidali, con cittadini che hanno le stese opportunità e gli stessi diritti.
Non c’è più tempo da perdere prima che nazionalismi, fascismi e populismi, che saranno rappresentati nel prossimo Parlamento, portino alla riedizione europea delle larghe, inutili e includenti intese. Noi vogliamo portare eletti all’Europarlamento che contino, che costruiscano alternative, che spostino l’asse politico europeo a sinistra. E non per motivi ideologici, ma perché oggi volere l’Europa e il rilancio della sua dimensione politica, ambientale e sociale è il più grande progetto progressista esistente.
Non cambieremo mai l’Italia senza cambiare l’Europa. Per questi motivi, in modo convinto, mi candido nella lista per l’Altra Europa con Tsipras, per cambiare l’Europa, perché l’Europa diventi uno strumento di pace e cooperazione a livello mondiale, per cambiare l’Italia.”
Alfredo Luis Somoza
Candidato Altra Europa con Tsipras
Circoscrizione Nord Ovest
Segui Alfredo Somoza su :
sabato 1 marzo 2014
BRIANZA PER TSIPRAS: FIRMA L'APPELLO
Il
2 marzo alle 21 presso il CIRCOLO LIBERTA' – Monza, Viale Libertà
33: Assemblea
operativa per la costituzione di un Comitato di sostegno in Brianza
alla lista ” l’Altra Europa con Tsipras”
Firma l'appello
per la formazione di un comitato brianzolo a sostegno della lista
“L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS” alle elezioni europee 2014.
"Siamo
attivisti, elettori e militanti brianzoli di sinistra.
Abbiamo
raccolto lʼappello lanciato per la
creazione, in occasione delle imminenti elezioni europee, di una
lista unitaria di sinistra
che appoggi Alexis Tsipras, presidente del partito greco SY.RIZ.A. e
candidato della
Sinistra Europea alla presidenza della Commissione.
La
democrazia è messa allʼangolo in Europa, dove l'economia è
governata dalla Banca
Centrale e non dagli organi elettivi.
Vogliamo
ridisegnare un'Altra Europa, che si basi su unʼunione politica e
rappresentativa reale, e
gettare le basi in Italia per un'alternativa politica di sinistra
competente, onesta, concreta.
Il
neoliberismo ha fallito. Le politiche di austerity stanno minando le
conquiste di decenni
di lotte sociali.
Abbiamo sotto gli occhi la situazione greca, dove
lo stesso FMI ha
ammesso che la Troika ha strangolato l'economia e messo in ginocchio
un paese.
Dobbiamo
invertire la rotta dell'Unione Europa, ridiscutere Fiscal Compact e
debito pubblico,
riprenderci la sovranità monetaria in Europa, riportare
l'uguaglianza al centro del
dibattito politico e ripensare lo sviluppo attraverso un green new
deal europeo.
Siamo
stretti in una morsa. Da un lato il neoliberismo che porta la crisi
del welfare e dell'Europa
sociale, dall'altro il populismo anti euro che sfocia nel
nazionalismo e nel neofascismo.
I partiti socialdemocratici non hanno saputo proporre unʼalternativa.
Serve una
terza via che riparta dall'Europa di Altiero Spinelli, dalla Grecia
di Syriza, dai social
forum europei e mondiali.
La
sinistra italiana degli ultimi anni si è sempre divisa per
personalismo e tatticismo.
Vogliamo
ricostruire un percorso unitario e coerente. Aperto al dialogo,
partecipato e democratico,
con ambizioni di governo e proposte coraggiose.
La
Brianza è una terra ricca di esperienze associative, ambientaliste,
culturali e solidali che non
possono restare isolate. La nostra provincia ha bisogno di una
politica di sinistra e di
ambientalismo: pensiamo al mondo del lavoro, devastato dalla crisi
delle aziende, e alla
nostra terra devastata da cementificazione e inquinamento.
Ci
rivolgiamo a chi è scoraggiato, chiedendo di crederci ancora una
volta e a chi è impegnato
nella cultura, nel mondo del lavoro o nell'ambientalismo, chiedendo
di portare il suo
contributo per rinnovare una politica stanca e autoreferenziale.
Ci
rivolgiamo a chi ancora sta lottando in un partito o nei movimenti,
chiedendo di farlo insieme,
in un percorso condiviso.
Il successo di questo progetto dipende da
tutti noi e dalla
nostra capacità di mobilitarci nei vari territori, a partire dalla
Brianza. "
Puoi FIRMARE a questo link
IL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE DI BRUGHERIO
La Giunta di Brugherio ha approvato qualche settimana fa il piano delle opere pubbliche per il triennio 2014/2016 come documento propedeutico al bilancio previsionale 2014.
Il piano, sviluppato su indirizzo e coordinamento dall’Assessore alla Gestione del Territorio Mauro Bertoni, contiene le opere superiori ai 100 mila euro per un importo complessivo sul triennio di oltre 9 milioni di euro. Tenendo conto anche delle opere di importo inferiore ai 100 mila euro che si prevede di realizzare, saranno investiti circa 6 milioni di euro all'anno, per un totale di 18 milioni in tre anni.
Il piano, sviluppato su indirizzo e coordinamento dall’Assessore alla Gestione del Territorio Mauro Bertoni, contiene le opere superiori ai 100 mila euro per un importo complessivo sul triennio di oltre 9 milioni di euro. Tenendo conto anche delle opere di importo inferiore ai 100 mila euro che si prevede di realizzare, saranno investiti circa 6 milioni di euro all'anno, per un totale di 18 milioni in tre anni.
sabato 1 febbraio 2014
6 MILIONI DI OPERE PUBBLICHE PER IL 2014: BRUGHERIO RIPARTE
La Giunta del Sindaco Marco Troiano ha approvato, lo scorso 23 Gennaio il piano delle opere pubbliche per il triennio 2014/2016 come documento propedeutico al bilancio previsionale 2014.
Il piano contiene le opere superiori ai 100 mila euro per un importo complessivo sul triennio di oltre 9 milioni di euro. Tenendo conto delle opere di importo inferiori ai 100 mila euro che si prevede di realizzare, saranno investiti circa 6 milioni di euro all'anno, per un totale di 18 milioni in tre anni. Il piano é stato sviluppato su indirizzo e coordinamento dell’Assessore alla Gestione del Territorio, Mauro Bertoni, secondo il tracciato di quella ripartenza della città voluta e sostenuta dall’amministrazione Troiano e si ispira a una gestione attenta ed equilibrata delle risorse.
Gli interventi per il 2014 sono già stati definiti e le risorse allocate.
2.070.000 € per la MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLE STRADE
- riasfaltature (ferme da due anni)
- messa in sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche di diversi marciapiedi e percorsi pedonali
- attraversamenti pedonali sopraelevati con funzione anche di rallentamento del traffico veicolare
- programma di acquisizione al patrimonio comunale di diversi tratti di strade interne al fine di completarne l'urbanizzazione con asfaltature e pubblica illuminazione
- nuovo regolamento dei parchi comprese le aree cani
- progetto di regolamentazione degli accessi al parco Increa
- acquisizione di quelle aree, ancora di proprietà privata, necessarie alla realizzazione dei principali collegamenti ciclabili.
- recupero di ulteriori spazi per la didattica
- riqualificazione degli edifici scolastici anche nell'ottica del risparmio energetico e della prevenzione degli incendi
- riqualificazione del Parco di Villa Fiorita: sistemazione della cordolatura dei vialetti, riqualificazione dell’area giochi, sistemazione del ponticello.
- due nuove case dell'acqua
- interventi sul Parco Le Puy en Velay
- Parco Increa: adeguamento di circa un chilometro e trecento metri di sentieri pedonali, il ripristino della discesa al lago ora compromessa, l’ammodernamento dell’area giochi e l’ampliamento dell'area cani, ripristino delle staccionate sul lato nord, regolamentazione della sosta e degli accessi al parco.
- interventi di manutenzione straordinaria per mettere a norma gli impianti
- abbattimento barriere architettoniche
- Interventi sulla sede della Croce Rossa, l'Auditorium, la Biblioteca e la Sala Consiliare.
- predispozione di un nuovo campo tombe in terra comune
- interventi di manutenzione straordinaria alle strutture
giovedì 12 dicembre 2013
FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA! STOP AL CONSUMO DI SUOLO
Oggi il Consiglio della Provincia di Milano ha
votato all'unanimità un emendamento che respinge la richiesta di Carosello e
del comune di Cernusco di declassare l'area tratteggiata nella foto da
agricolo-strategica ad agricola: la strada per ampliare il Carosello su
quest'area verde è stata bloccata!
Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto e ai
consiglieri provinciali che lo hanno reso possibile.
venerdì 6 dicembre 2013
MARONI FALCIDIA LA SCUOLA PUBBLICA
“Salvi i fondi per le scuole private, falcidiati quelli per le pubbliche”.
Maroni arriva là dove neanche Formigoni aveva osato spingersi: falcidiare scientemente la scuola pubblica.
Il bilancio di previsione regionale 2014-2016 in materia di istruzione racconta infatti come, a fronte di una semi scomparsa dei contributi al pubblico, si confermano invece quelli ai privati.
- i buoni scuola per le paritarie passano dai 33 milioni stanziati in bilancio per quest’anno ai 30 dell’anno prossimo. Un calo lievissimo.
- I fondi per le pubbliche? Passano dai 23 milioni del 2013 ai soli 5 del 2014.
- Il finanziamento per le borse di studio (Assegni di studio individuali a studenti meritevoli) è stato completamente tagliato. Non esiste voce in bilancio. Nessuna borsa di studio, nessun fondo. Zero.
SEL ha aderito alla raccolta delle oltre 10mila firme contro i buoni scuola che verranno consegnate alla commissione Istruzione della Regione.
Perché i buoni scuola sono «manifestatamente incostituzionali», in contrapposizione all’articolo 33 della Carta («Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole senza oneri per lo Stato»).
Maroni arriva là dove neanche Formigoni aveva osato spingersi: falcidiare scientemente la scuola pubblica.
Il bilancio di previsione regionale 2014-2016 in materia di istruzione racconta infatti come, a fronte di una semi scomparsa dei contributi al pubblico, si confermano invece quelli ai privati.
- i buoni scuola per le paritarie passano dai 33 milioni stanziati in bilancio per quest’anno ai 30 dell’anno prossimo. Un calo lievissimo.
- I fondi per le pubbliche? Passano dai 23 milioni del 2013 ai soli 5 del 2014.
- Il finanziamento per le borse di studio (Assegni di studio individuali a studenti meritevoli) è stato completamente tagliato. Non esiste voce in bilancio. Nessuna borsa di studio, nessun fondo. Zero.
SEL ha aderito alla raccolta delle oltre 10mila firme contro i buoni scuola che verranno consegnate alla commissione Istruzione della Regione.
Perché i buoni scuola sono «manifestatamente incostituzionali», in contrapposizione all’articolo 33 della Carta («Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole senza oneri per lo Stato»).
domenica 1 dicembre 2013
VERGOGNA! ASSI E BENZI USANO IL MARTIRE ROLANDO RIVI PER PIANTARE LA LORO BANDIERINA. VERGOGNA!
Nell’ultimo Consiglio Comunale del 29 novembre il consigliere Roberto Assi ha presentato un odg per “intitolare il parco di Piazza Togliatti alla memoria di Rolando Rivi, seminarista emiliano assassinato il 13 aprile 1945 dai partigiani comunisti”.
SEL e la maggioranza lo hanno respinto.
“Questo odg è strumentale per la forma in cui è stato scritto. La toponomastica non dovrebbe essere un campo su cui piantare bandierine” ha sostenuto la consigliera di Sel Francesca Feraudi per motivare il voto contrario.
Non abbiamo votato contro l’intitolazione a Rolando Rivi.
Abbiamo votato contro questo odg.
Abbiamo votato contro la strumentalizzazione del corpo martoriato di un giovane innocente.
Abbiamo votato contro un odg che, attraverso la generalizzazione, mira a riscrivere la storia, a demonizzare la Resistenza e a far dimenticare il sacrificio di migliaia di giovani partigiani morti per la libertà.
La pacificazione, tanto sbandierata dal consigliere della destra brugherese, non passa dalla provocazione e dalla menzogna.
La pacificazione passa dalla ricerca della verità.
La verità è che Rolando Rivi fu vittima di un efferato delitto compiuto da Giuseppe Corghi e Delciso Rioli che, pur avendo avuto un ruolo nelle formazioni partigiane, commisero un atroce reato per il quale furono condannati in tutti e tre i gradi di giudizio.
La verità è che il decreto di amnistia di Togliatti, che secondo Assi rimise in libertà i due carnefici, aprì in realtà le porte delle carceri dove fascisti e repubblichini erano stati rinchiusi per i loro efferati delitti.
La verità è che Assi e l’amica Benzi, non volendo neppure prendere in considerazione la modifica del testo dell’odg, hanno strumentalmente inteso sacrificare sull’altare dello scontro politico la memoria di un giovane martire.
E che di provocazione si tratta, lo dimostra Mariele Benzi che strilla su Facebook: “Avevamo scelto un parco vicino a piazza Togliatti. Quel luogo aveva il suo perché. Il nostro sindaco chiude le porte ai Beati e le apre a SEL”.
Eccoli qui i veri motivi di questo odg: piantare bandiere, tentare di dividere la maggioranza, dileggiare il Sindaco.
Sono disposti a tutto pur di farlo. Anche a usare il corpo del giovane Rolando Rivi.
Vergogna!
SEL e la maggioranza lo hanno respinto.
“Questo odg è strumentale per la forma in cui è stato scritto. La toponomastica non dovrebbe essere un campo su cui piantare bandierine” ha sostenuto la consigliera di Sel Francesca Feraudi per motivare il voto contrario.
Non abbiamo votato contro l’intitolazione a Rolando Rivi.
Abbiamo votato contro questo odg.
Abbiamo votato contro la strumentalizzazione del corpo martoriato di un giovane innocente.
Abbiamo votato contro un odg che, attraverso la generalizzazione, mira a riscrivere la storia, a demonizzare la Resistenza e a far dimenticare il sacrificio di migliaia di giovani partigiani morti per la libertà.
La pacificazione, tanto sbandierata dal consigliere della destra brugherese, non passa dalla provocazione e dalla menzogna.
La pacificazione passa dalla ricerca della verità.
La verità è che Rolando Rivi fu vittima di un efferato delitto compiuto da Giuseppe Corghi e Delciso Rioli che, pur avendo avuto un ruolo nelle formazioni partigiane, commisero un atroce reato per il quale furono condannati in tutti e tre i gradi di giudizio.
La verità è che il decreto di amnistia di Togliatti, che secondo Assi rimise in libertà i due carnefici, aprì in realtà le porte delle carceri dove fascisti e repubblichini erano stati rinchiusi per i loro efferati delitti.
La verità è che Assi e l’amica Benzi, non volendo neppure prendere in considerazione la modifica del testo dell’odg, hanno strumentalmente inteso sacrificare sull’altare dello scontro politico la memoria di un giovane martire.
E che di provocazione si tratta, lo dimostra Mariele Benzi che strilla su Facebook: “Avevamo scelto un parco vicino a piazza Togliatti. Quel luogo aveva il suo perché. Il nostro sindaco chiude le porte ai Beati e le apre a SEL”.
Eccoli qui i veri motivi di questo odg: piantare bandiere, tentare di dividere la maggioranza, dileggiare il Sindaco.
Sono disposti a tutto pur di farlo. Anche a usare il corpo del giovane Rolando Rivi.
Vergogna!
giovedì 28 novembre 2013
LA STRADA GIUSTA. CONGRESSO PROVINCIALE SEL MONZA BRIANZA
Sinistra Ecologia e Libertà
celebra il suo secondo Congresso. Il percorso che porterà a Roma il prossimo
11-13 gennaio passa dai territori.
In Monza e Brianza abbiamo
già svolto due incontri aperti di dibattito su temi centrali contenuti nel
documento congressuale: lavoro (alla Camera del Lavoro di Monza il 11
novembre) e sinistra-Europa (a Vimercate il 17 novembre). Sono stati
invitati a discutere con noi sindacalisti, accademici ed esponenti del mondo
del lavoro.
Sabato 30
novembre terremo invece il nostro Congresso provinciale che dovrà rinnovare
l’Assemblea provinciale e il gruppo dirigente ed eleggere i delegati che
rappresenteranno la Brianza ai Congressi regionale e nazionale.
La presenza di SEL in
Brianza si è fortemente consolidata negli ultimi due appuntamenti elettorali
amministrativi. Siamo presenti in oltre 10 consigli comunali con consiglieri e
Assessori, quasi sempre di maggioranza in governi di centrosinistra.
A livello territoriale,
abbiamo circoli attivi in oltre 20 Comuni e siamo la seconda forza organizzata
del centrosinistra. La nostra Federazione è anche, per quantità di iscritti e
di Circoli, la seconda Federazione della Lombardia dopo quella milanese ed
esprime propri rappresentanti nell’Esecutivo Regionale e nel Comitato di
Garanzia congressuale lombardo.
Per i prossimi appuntamenti
elettorali, amministrative ed europee 2014, stiamo già lavorando alla tessitura
di alleanze con le forze civiche e con gli altri partiti del centrosinistra per
diffondere i contenuti della Campagna Nazionale “la Strada giusta” attraverso
la quale illustreremo la nostra piattaforma per l’Europa.
Il nostro programma per la
Brianza si concentrerà sui temi dell’intreccio tra tutela del territorio e
attività produttiva, sulle risposte alla crisi occupazionale, sulla promozione
dei diritti civili e per la legalità.
Per discutere di queste tematiche
ti invitiamo dunque a partecipare attivamente al nostro congresso.
Certi di poterti incontrare
il 30 novembre , alleghiamo la locandina con il programma della giornata.
Per arrivare alla
cooperativa Solaris di Triuggio segui le indicazioni riportate al link seguente
:
Informazioni e aggiornamenti
saranno pubblicati sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/SelBrianza
e sul nuovo sito web www.selbrianza.it
MOLTO PIU’ DI UN TRENO. di Davide Tazzi
Quanta rabbia provo
nell’assistere impotente all’ultima e apparentemente definitiva
intensa tra Letta e Hollande sul progetto della linea Torino-Lione
(20/11/13). Ciò avviene dopo le ripetute dichiarazioni di
scetticismo e perplessità della Francia riguardo ai benefici che
dovrebbe portare questa ferrovia ad alta velocità, dopo che da più
parti a Parigi si è parlato di irrealizzabilità e di
insostenibilità dei costi di questa grande opera, dopo che una
commissione parlamentare francese (Mobilitè 21) incaricata di
approfondire il tema ha sostenuto che non è fattibile un inizio dei
lavori prima del 2030. Hollande ancora una volta delude e sacrifica
il buonsenso in onore degli accordi con l’alleato d’oltralpe
Enrico Letta, il quale non intende ritornarne sui propri passi e
annullare la realizzazione di un progetto a cui ha legato la sua
credibilità e destino politico. Nella dichiarazione a fine del
vertice Italia-Francia i due Primi Ministri, oltre a limitarsi
sostanzialmente a mendicare finanziamenti europei, hanno la faccia
tosta di affermare il “carattere prioritario” di questa opera.
Eppure non accade mai che
questi personaggi favorevoli al TAV ci spieghino perché ritengono
che sia un’opera così fondamentale. Il più chiaro è stato il
vicepresidente Alfano, che qualche giorno fa ha detto sinceramente:
nessuno potrà fermare un'opera che è stata decisa da uno Stato
sovrano. Questa frase esplicita tutta l’arroganza e la visione di
fondo completamente anti-democratica tipica di gran parte della
nostra classe dirigente, Angelino a quanto pare dimentica che la
sovranità appartiene al Popolo (art. 1 della Costituzione).
D’altra parte la genesi del TAV è stata fin dall’inizio
verticistica, imposta dall’alto, senza la minima reale
consultazione dei cittadini, impegnati da oltre vent’anni a
combattere quello che rappresenta non solo un disastro economico e
ambientale ma anche uno sfregio della nostra Democrazia.
Studiosi, esperti e tecnici si sono già ripetutamente espressi: la
linea TAV Torino-Lione è un progetto anti-economico, troppo costoso,
non necessario, per questo l’unica motivazione credibile a suo
sostegno è la possibilità di pochi di realizzare ingenti profitti a
danno della collettività.
Il TAV è un’opera
assurda in quanto superflua e superata, perché progettata
tempo fa con dati e finalità oggettivamente sbagliate. L’attuale
linea ferroviaria del Fréjus non è assolutamente satura (e può
eventualmente essere potenziata con costi molto minori), mentre le
ottimistiche previsioni di un aumento esponenziale del commercio si
sono rivelate completamente errate, nei fatti dal 1988 è in atto una
clamorosa diminuzione dei traffici (rivolti invece su altre tratte e
valichi: Brennero, Tarvisio, San Gottardo). Proprio per questo, se
fosse completata, la nuova linea sarebbe gravemente sottoutilizzata:
si tratta un progetto economicamente fallimentare e con
probabili pesanti ripercussioni sulle finanze pubbliche (il costo
“stimato” si aggira sui 23 miliardi di euro). Infatti con queste
motivazioni nel 2012 la Corte dei Conti francese aveva ammonito i
governi di tener presente che la Torino-Lione non è economicamente
sostenibile né finanziariamente redditizia, raccomandando di dare
priorità all'ammodernamento delle connessioni ferroviarie già
esistenti.
Il TAV è anche un’opera
dannosa oltre che inutile, poiché comporta
incalcolabili danni ambientali, agricoli e possibili gravi effetti
sulla salute dei valsusini. Oltre al normale inquinamento provocato
dall’enorme cantiere, l’accertata presenza di uranio ed amianto
nelle rocce interessate dal traforo potrebbero comportare
significativi rischi per la salute, nel caso i forti venti della
valle disperdessero nell’ambiente i materiali tossici. Inoltre
secondo lo studio del 2006 condotto dalla stessa azienda costruttrice
LTF-Lyon Turin Ferroviaire la realizzazione del tunnel di base
drenerebbe dalle falde sotterranee centinaia di milioni di metri cubi
d’acqua con gravi dissesti idrici, comporta quindi anche un
importante impatto sull’agricoltura. D’altra parte, al di fuori
delle tasche dei “soliti noti”, l’economia della Valle è già
in grave difficoltà: ad aggravare la crisi economica infatti è
stato l’esproprio e la recinzione che ha colpito vaste zone
agricole (e non) direttamente non interessate dal cantiere né
previste dal progetto, ma spesso sequestrate illegalmente con il solo
scopo di proteggere militarmente i lavori. Siamo di fronte ad uno
Stato che non rispetta nemmeno le sue leggi.
Per maggiori dettagli
consiglio la consultazione dei numerosissimi studi che hanno
affrontato l’argomento (rintracciabili in rete), in particolare
l’esauriente documento “150 NUOVE RAGIONI CONTRO LA TORINO LIONE”
(http://www.pro-natura.it/torino/pdf/150ragionitav2011.pdf),
che illustra perfettamente le varie problematiche e smentisce, dati
alla mano, tutte le menzogne che sono state dette in questi anni.
Se queste considerazioni
di carattere tecnico non fossero sufficienti a far comprendere che
quel progetto va bloccato subito, esiste un altro aspetto da
considerare. Il danno più grave arrecato all’Italia e alla Val
Susa da questa grande opera inutile è lo sfregio della democrazia
e della legalità. Il TAV ha suscitato l’immediata e
sostanzialmente compatta opposizione pacifica dei valsusini, che è
presto dilagata in tutto il Paese, data la rilevanza economica del
progetto. Né le comunità locali né l’opinione pubblica nazionale
hanno potuto affrontare il problema e decidere democraticamente
a riguardo. Nonostante le proteste nessuna seria trattativa è stata
aperta e le questioni portate dai cosiddetti NO TAV sono state
totalmente ignorate ed occultate. Vent’anni di lotte pacifiche non
hanno portato nessun risultato rilevante: i governi sono rimasti
sordi e lontani dal “paese reale”. Lo scatenarsi
dell’esasperazione e in qualche caso della disperazione ha
lentamente fatto infuocare il livello dello scontro allontanandolo
dal piano politico. Siamo arrivati all’assurda situazione per cui
figure istituzionali, sindaci, avvocati e migliaia di persone che
credono nel valore della legalità sono state costrette a violarla
per contrastare le azioni antidemocratiche di uno stato percepito
come estraneo e nemico, e che agisce inoltre al di fuori delle sue
stesse norme. Parallelamente alla gravità del conflitto in atto,
cresceva la militarizzazione di tutta la Valle ed una
repressione indiscriminata e ingiustificabile, che ci ricorda
i tempi lontani in cui il regime fascista perseguitava i partigiani
sul quelle stesse montagne. Queste vicende hanno permesso ai
governanti degli ultimi anni di praticare un’indegna
criminalizzazione del Movimento No Tav, additato come un
pericoloso gruppo terrorista, formato da violenti retrogradi che
osteggiano il progresso (praticamente dei moderni “luddisti”!),
ma il fondo lo si è toccato negli ultimi mesi associando NO TAV e
Brigate Rosse… Ovviamente nessuno nel movimento ha dato credito a
queste ininterrotte ma goffe calunnie (che però potrebbero
influenzare l’opinione pubblica più anestetizzata dai mass media),
ma al contrario si è rafforzata la solidarietà tra
attivisti, confermando che non esistono né buoni né cattivi: le
azioni collettive di disobbedienza civile sono frutto dell’assenza
di qualsiasi possibilità di dialettica democratica. I valligiani
inoltre hanno più volte denunciato lo “stato di occupazione” in
cui è ridotta la Val di Susa, violenze sommarie, ritorsioni,
aggressioni, minacce. Tutta la provincia è militarizzata e in molti
casi è avvenuta una sospensione dello stato di diritto. La fiducia
di un’intera comunità nei confronti del potere centrale è stata
sfregiata per sempre.
E’ possibile affermare
che valga la pena pagare un prezzo così alto per un’opera del
genere?
Una parte di chi sostiene
il TAV (è il caso del centro-destra) lo fa perché chiaramente
legata a interessi speculativi e per protegge gli introiti di
quelle poche imprese, spesso con accertati legami mafiosi, addette
alla realizzazione della linea ferroviaria. Ma mi auguro non sia
questo il caso di quei rappresentanti del Partito Democratico
apertamente SI’ TAV: purtroppo (a parte significative eccezioni) il
PD è andato troppo oltre nel sostegno “a priori” di
questa vergogna, e in molti, pur senza essere realmente convinti
della bontà del progetto, ritengono che ormai un’inversione di
marcia sarebbe ridicola. Hanno torto. Se credono che in questa
vicenda si parli solo di un treno si sbagliano: le concrete e
ripetute violazioni della Costituzione fanno sì che ci siano in
gioco le fondamenta della nostra Repubblica. Inoltre questa lotta ha
progressivamente assunto un alto valore simbolico: contro lo spreco
di risorse e la devastazione ambientale e sociale, in favore di un
modello di sviluppo più razionale e sostenibile.
La gravissima carenza
di risorse economiche che affligge perennemente il Paese dovrebbe
suscitare quantomeno un senso di vergogna in chi le spreca in questo
modo e ispirare una gestione più oculata delle finanze pubbliche. I
governi di centro-destra prima e quelli delle larghe intese poi
scelgono di buttare miliardi per grandi opere inutili e spese
militari in una fase in cui si continuano a perpetrare tagli
all’istruzione, alla ricerca, alla sanità e mentre mancano fondi
per la messa in sicurezza del territorio, sostegno alle imprese,
nuovi asili nido, serie politiche industriali, una forma di reddito
minimo garantito o semplicemente per investimenti nella martoriata
rete ferroviaria italiana (che subisce tagli continui alle risorse,
alle tratte, al numero di treni, alla qualità del servizio).
Cupi scenari si profilano
all’orizzonte di un Paese che sceglie di imboccare una strada così
ingiusta e autoritaria. Non è facile essere ottimisti di
fronte alla più totale chiusura del governo intorno a questa
vicenda. Ma sia chiaro che, senza un radicale cambiamento, sempre più
italiani sceglieranno di alzare la testa insieme a noi e di non
accettare questo degrado apparentemente senza fine. Non ci
arrenderemo fino all’annullamento del progetto della
linea TAV Torino-Lione. Ed è sicuro che la comunità NO TAV
continuerà a ripetere: a sarà düra!
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