venerdì 3 giugno 2011

IL 12 e 13 GIUGNO SI VOTA SI'

Il referendum sul nucleare ci sarà. Con questa decisione la Cassazione ha evitato una grave menomazione del pronunciamento referendario. Senza la possibilità di esprimersi sulle questioni energetiche il voto del 12 e 13 giugno sarebbe stato monco. C’è infatti un filo conduttore che accomuna questi referendum che, a prima vista, sembrano così eterogenei. E’ l’attenzione al bene comune e ai diritti di tutti: concetti troppo spesso calpestati nell’era berlusconiana giunta ormai al capolinea


Per i quesiti sull’acqua l’accento va posto proprio sul termine pubblico, che non vuole dire solo proprietà delle fonti ma, appunto, come rendere disponibile un servizio gestito dalle comunità locali in modo trasparente, adeguato ai bisogni e garantito a tutti. Insomma, si tratta di salvaguardare un diritto concreto ed esigibile.

Discorso meno diretto per il quesito sul legittimo impedimento. Si deve ripristinare in Italia, il principio costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, una garanzia per tutti che viene messa in discussione dal fatto che un individuo, o un gruppo di persone, possa chiamarsi fuori in nome del ruolo istituzionale che ricopre. Abolire questa anomalia serve a rafforzare un diritto di tutti e a far prevalere l’interesse comune sugli interessi di pochi.

Ma è col quesito sul nucleare che si chiude il ragionamento sui diritti, anche quelli delle generazioni a venire. Perché un tema che raramente emerge rispetto alla opzione nucleare è quello della rigidità della scelta atomica che non solo ipoteca le scelte dell’oggi ma, soprattutto, quelle del domani.
A chi vuole lucrare sulla costruzione delle centrali non interessa se ai nostri discendenti lasciamo in eredità una tecnologia assai pericolosa e un pianeta avvelenato dalle scorie radioattive.

Per garantire i diritti di tutti, anche di quelli che non sono ancora nati c’è solo una scelta possibile: rallentare i consumi di energia, ovvero diventare più efficienti e più attenti alla qualità dei consumi. In questo modo possiamo guadagnare tempo prezioso per aumentare le energie dal vento e dal sole e per investire risorse sulle nuove forme di energie rinnovabili, lasciando a chi viene dopo di noi la possibilità di scegliere quale futuro vorrà realizzare.

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