L’odio razziale e la xenofobia che causarono il nazi-fascismo non va dimenticato. Quella ferita, la più profonda che l’umanità abbia mai subito, non deve rimarginare troppo, perché quando non si sente più dolore ci si scorda della malattia che ha scatenato la tragedia.
Ma la ferita evidentemente si è lasciata rimarginare e il “mostro” non è morto in quell’aprile del ’45, ha sonnecchiato e ora sta di nuovo palesando la sua presenza.
In un momento nel quale il Parlamento è tutto teso a discutere sull’intervento in Libia, sui profughi nordafricani e sul “caso Ruby”, dal Trentino arriva la doccia gelata: il Senatore Cristano De Eccher, eletto nelle file del PDL, propone un disegno di legge che abolisca la norma costituzionale che vieta “sotto qualsiasi forma, la riorganizzazione del disciolto partito fascista”.
Con una sfrontatezza che non ha paragoni e in barba alla carica istituzionale che riveste, in totale spregio alla nostra Costituzione ed offendendo la memoria di chi lottò e morì per donarla a noi, De Eccher sfonda il muro della vergogna e si palesa per quello che è ed è sempre stato: fascista.
Negare il fascismo, significa negare anche la cultura antifascista sulla quale è nata la nostra Repubblica come sintesi delle culture liberali, cattoliche, socialiste e comuniste. Per questo, ci attendiamo una risposta forte e chiara di tutti, che isoli i cinque facinorosi senatori guidati da De Eccher.
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